Acerra è un’antica città posta al centro di quella fertilissima pianura che gli antichi hanno voluto definire Campania Felix. Il vasto territorio cittadino (per estensione è il terzo della provincia di Napoli, dopo Napoli e Giugliano) oggi comprende quelle che furono le antiche città di Acerra e di Suessola, la prima di origine etrusca, la seconda aurunca. Le testimonianze archeologiche attestano la presenza umana già nel Il millennio a. C. Anche Acerra, come tante altre città italiane, vorrebbe che ad annunciare il Messaggio cristiano sia stato direttamente San Pietro. Tale è l’ipotesi avanzata da Gaetano Caporale, uno storico locale della fine del sec. XIX. Al di là della individuazione del fondatore della comunità cristiana nell’antica Acerra, sembra evidente che il Cristianesimo si diffuse presto ad Acerra, già nell secolo. Qualche storico, nel passato, ha accreditato Acerra come sede vescovile già nel V secolo perché un vescovo di nome Concordio partecipò al concilio del 499. A partire dal VI secolo la vita di quest’area fu ulteriormente stravolta dalle lotte dei popoli che avevano invaso il territorio già governato dai Romani. Dal VII al IX secolo, infatti, Acerra e Suessola divennero cittadine di frontiera tra i Bizantini del ducato di Napoli e i Longobardi dei ducati di Capua e di Benevento; frequenti e disastrosi erano gli scontri tra i due popoli tanto che la vita in questa zona dovette diventare difficile al punto che si registrò un progressivo abbandono. Per la storia della vita religiosa acerrana, però, questo periodo ha una particolare importanza. Se è vero che pochi erano gli abitanti e che quindi non c’era un vescovo, è pur vero che proprio in questi anni, in questa particolare situazione è verosimile collocare il possibile inizio della speciale venerazione per i santi Conone e Figlio che per tutti i secoli a venire ha contrassegnato la religiosità locale. Questi santi, di un paese mediorientale in quegli anni controllato dagli stessi Bizantini insediati lungo la costa fino ad Acerra, sono poi divenuti tanto acerrani da essere ricordati solo ad Acerra e da cambiare anche il nome in “Cuono’. Il patronato di San Cuono e di suo figlio (i documenti che riportano la loro passio non riportano il nome del figlio di Conone né danno notizie sulla moglie) oltre ad essere un elemento identitario della vita religiosa acerrana ha finito per essere esso stesso condizionato dalla vita locale e dallo stesso carattere degli acerrani.
II Museo ecclesiastico diocesano diffuso (MED) vuole presentare e valorizzare le bellezze artistiche, culturali e religiose che si concentrano intorno alla Cattedrale di Acerra:
1. Museo diocesano
2. Cattedrale
3. Scavi archeologici (Cripta della Cattedrale),
4. Palazzo Vescovile
5. Palazzo del Seminario
6. Biblioteca
7. Archivio diocesano
Esso e composto da strutture policentriche in confronto delle quali il museo diocesano svolge il ruolo di coirdinamento. IMED si presenta cosi come promotore anche una di serie di attività culturali quali mostre, conferenze, attività di studio e aggiornamento presso la sede del Museo diocesano.
II Museo Diocesano di Acerra è sistemato nel complesso della Confraternita del SS. Sacramento, comunemente indicato come Corpus Domini. Esso era sede di un’associazione laicale sorta nel 1542 nel contesto della riforma cattolica. Le pratiche religiose di tale sodalizio (adorazione, servizio eucaristico, atti di carità) e lo stretto legame con la gerarchia mostrano il suo legame con le tesi cattoliche contrapposte al protestantesimo che in quel periodo si diffondeva in Europa. La costruzione dell’edificio è avvenuta in più periodi. Nel 1587 fu costruita la chiesa, nel 1664 la cripta e nel 1684 la sagrestia e l’oratorio; le stanze del piano superiore sono di epoca molto più recente.
Nell’area della chiesa sono riproposti luoghi devozionali propri dell’ambiente che ospita il museo ma rappresentativi della pietà popolare in genere. A queste si uniscono testimonianze dell’associazionismo laicale: confraternite presenti in diocesi ed un’associazione operaia di ispirazione cattolica. Trovano qui collocazione argenti provvisti di stemma vescovile, paramenti sacri legati a Enti ecclesiastici, marmi che rimandano ai vescovi che hanno guidato la diocesi, fotografie ed altro materiale archivistico o a stampa, paramenti liturgici e oggetti sacri di pregio.
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